COSAPUBBLICA BUSSA ALLE SCUOLE Il Movimento anticorruzione lancia un progetto di corso di giornalismo investigativo declinato alla legalità nelle scuole della lombardia
Raccontare l’informazione oggi per aiutare gli studenti a costruire le notizie e leggere la realtà. Nel dettaglio: imparare a diventare giornalisti investigativi nell’ambito della Pubblica amministrazione per promuovere il valore della legalità, sin dai banchi della scuola superiore. Questo il fine del progetto che Cosapubblica, il movimento anticorruzione fondato a Sesto San Giovanni, sta lanciando nelle scuole medie superiori del territorio. Si tratta di un corso, tenuto da giornalisti professionisti aderenti a Cosapubblica, in particolare Laura Marinaro autore del libro Il Sistema Corruzione (Add Editore), attraverso il quale si intende spiegare cosa significa oggi essere e fare il giornalista nei diversi ambiti; quali le caratteristiche di un lavoro che si sta evolvendo giorno dopo giorno, quali gli strumenti. «Nello specifico si vuole aiutare gli studenti a conoscere la macchina dell’amministrazione pubblica – ha spiegato la dottoressa Marinaro – fornendo gli strumenti per trarre da essa notizie che vengono poi verificate e costruite come un’inchiesta o un servizio giornalistico».
Il fine di Cosapubblica è quello di aiutare i giovani, sia che vogliano cercare di fare questo mestiere, ma soprattutto che vogliano informarsi di quello che accade attorno a loro, a leggere la realtà attraverso gli organi di informazione e a poterne esercitare una critica costruttiva. Il corso verrà realizzato attraverso la partecipazione a “lezioni” di un’ora o più pomeridiane, mai troppo teoriche e quindi pratiche, arricchite di “esercitazioni” e supporti audio, video e soprattutto di collegamenti ed esempi dal web. Ogni lezione potrà diventare un testo multimediale che i ragazzi costruiranno da soli. Le domande degli studenti saranno il “sale” del progetto. Perché da esse nasceranno anche eventuali modifiche nello schema e aperture ad altre esigenze di approfondimento. «Se le scuole e le istituzioni educative recepiranno questo progetto – ha concluso Laura Marinaro – potremmo progettare di esportare questo format in tutta Italia». Per informazioni www.cosapubblica.it