Sulla corruzione fanno tutti finta di non capire. Sull’onda degli scandali si finge di voler porre rimedio a leggi inadeguate continuando a vedere la causa del problema nei reati collegati del falso in bilancio e nell’autoriciclaggio.
Nessuno si pone il problema della differente responsabilità del pubblico ufficiale, corrotto, e del cittadino che paga (condizionato da un sistema marcio). Le pene dovrebbero essere differenziate. Il pubblico ufficiale corrotto dovrebbe essere considerato traditore dello Stato e rischiare pene doppie o triple rispetto al delinquente comune.
Quando non si è in presenza di frode ai danni dello Stato, il Politico dovrebbe essere sempre accusato di concussione: è lui che apre le porte al crimine della predazione di ricchezza pubblica. È lui che prende i soldi. Nulla si dice e si fa sulla prevenzione, unica via per combattere i crimini di corruzione.
Trasparenza, lotta all’abuso e omissione d’ufficio, tutele a chi denuncia, punti di partenza indispensabili per bloccare i ladri.
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