È lo spirito di corruzione che alimenta lo spirito di mafia. Un senso collettivo assente o indebolito dall’interesse particolare fa mancare la tutela del bene comune.
Cittadini tutti zitti di fronte al sistema di corruzione che si girano dall’altra parte, badando al proprio tornaconto. E si fanno complici di politici corrotti quando isolano chi è dotato di sufficiente senso civico per denunciare il malgoverno, costretto a pagare in solitudine la sua normalità stonata. E il suo ricorso alla costituzionale giustizia collettiva viene considerato segno infamante.
Come nelle peggiori condizioni di arretratezza e degrado sociale. Dalla corruzione si ritorna allo spirito di mafia, alimentato dai profittatori e dai codardi da sempre votati al quieto vivere. Che inorridiscono per un funerale folcloristico.
– CosaPubblica