Il 2013 finisce. Si conclude il sesto anno dall’inizio della crisi e il terzo dallo scoppio del “Sistema Sesto”. La nuova tangentopoli che ha innescato, a catena, l’emersione di reati contro il bene comune che stanno precipitando il Paese nella povertà. Pochi rispetto al diffusissimo marciume esistente nell’amministrazione della cosa pubblica. La tassa occulta che costa ai cittadini derubati centinaia di miliardi di euro all’anno.
Le Istituzioni e la politica responsabili tengono accuratamente tutto ben nascosto perchè non vogliono rinunciare ai vergognosi privilegi che la predazione procura a danno degli onesti.
La Magistratura inquirente, per bocca dei più autorevoli PM, da tempo si è arresa, dichiarandosi impotente a causa di privazioni strutturali volute dal sistema. Anche se quando vuole, o quando può, dimostra di possedere forze residue ed eccellenti professionalità per assestare ai delinquenti colpi mortali.
Colpi pesanti che non determinano riduzione dei danni perchè agiscono solo sulla fase conclusiva dell’azione criminale, quando i delitti sono già compiuti.
Conseguenza di legislazione volutamente inadeguata e da ultimo ancora più appesantita dalla legge Severino.
La vera e profonda crisi dilaga nella politica al comando che non mostra nessuna volontà di cambiamento.
Renzi, a prescindere dalla validità del suo programma politico, ha scardinato blocchi antichi di potere responsabili, a sinistra del sistema, del disastro. In trasversali complicità.
A destra si sono verificate situazioni che potrebbero certificare l’esistenza di fenomeni di apoptosi utili ad un possibile cambiamento.
Il M5S ci ha offerto forme di vera opposizione parlamentare che non si vedeva da decenni. Sulla scena sono gli unici rivoluzionari perchè vogliono scalzare il potere di oligarchie dedite alla manipolaziopne e appropriazionie di funzione pubblica al servizio della pesante corruzione.
Potrebbe essere utile per non contentarsi di constatare il crimine, ma riuscire finalmente a determinare il “Dove, come, quando e perchè” e quindi fissare nuovi principi per ridurre il livello dell’appropriazione illecita di danaro pubblico.
Perchè con un livello insostenibile della corruzione dilagante, le donne e gli uomini diventano indifferenti alle leggi, nessuno è disposto più a credere che otterrà giustizia e dignità.
E la Costituzione democratica si dissolve perchè nessuno vorrà più sperare nella resa dei conti della celebrazione del Processo.
Tutti i cittadini devono impegnarsi per resistere, e garantire un futuro costruito sul rispetto della Costituzione e su una Cosa Pubblica che l’Europa ha rafforzato, per scongiurare povertà, disuguaglianza e guerre civili.
Auspicando parità, sicurezza e legalità.
BUON 2014
Piero Di Caterina/CosaPubblica