Partono le bonifiche sulla parte delle Ex Falck che verranno interessate dal progetto del mega ospedale. Ad aggiudicarsi la commessa una delle società di Grossi
di laura Marinaro
Città della Salute e veleni. Dopo il ciclone che si è abbattuto su Infrastrutture Lombarde, in molti a Sesto San Giovanni si sono chiesti se il progetto della Città della Salute e della Ricerca sulle Ex Aree Falck sarebbe stato in bilico. Oppure se, con uno scenario più possibile, l’arresto di Anton Giulio Rognoni e il suo presunto coinvolgimento nel sistema corruttivo e di “appaltificio” della Ilspa, Infrastrutture Lombarde, possa causare fastidi anche al nuovo progetto di Davide Bizzi su Sesto. In effetti all’indomani dell’arresto di Rognoni, è stata congelata la commissione che avrebbe dovuto decidere sugli appalti e quindi i rischi che il maxi ospedale da 700 posti non veda l’inizio del cantiere e la fine per il 2019 c’è.
La questione è stata talmente sentita che lo stesso sindaco Monica Chittò ha voluto incontrare Roberto Maroni, Governatore della Lombardia, per avere la rassicurazione che si andrà avanti come previsto e a Sesto nascerà la più imponente Città della Salute e della Ricerca Lombarda con tanto di progetto eco e bio di renzo Piano e con il copinvolgimento di Istuto Neurologico besta e Istituto dei Tumori. Maroni naturalmente ha preso le distanze da tutto ciò che fino ad oggi è stata Infrastrutture Lombarde, lo strapotere di Rognoni e di Cl in Regione e ha rassicurato la Chittò. Si andrà avanti nella trasparenza e nella legalità e il primo passo sarà la bonifica.
Infatti la questione più scottante che è stata posta è quella relative all’appalto per le bonifiche sull’area dove sorgeva la più grande acciaieria italiana. Un affare da 40 milioni di euro che a molti aveva fatto gola e che, dopo la scrematura di tutte le società che poi si scoprì erano legate all’inchiesta delle bonifiche dell’Ex Sisas di Pioltello, ad aggiudicarsi la parte della Città della Salute è stata Ambhientesis, una delle società della famiglia Grossi. Si proprio lo stesso Grossi coinvolto nella bonifica della Ex Area Santa Giulia di Milano da cui partì l’inchiesta sul Sistema Sesto.
Nessun problema giudiziario oggi che l’azienda ha ottenuto la prima commessa sulle Ex Falck da 22 milioni di euro – come si è affrettata a precisare – ha vinto la gara solo per le migliori e competitive professionalità e qualità. Tutto è bene quel finisce bene, verrebbe da dire. Meglio, comunque, non dimenticare che il progetto di bonifica era stato commissionato a Sesto a quell’ingegner Claudio Tedesi finito in manette nell’inchiesta sulle bonifiche all’ex Sisas di Pioltello. A gennaio 2014, proprio dopo gli arresti per Pioltello, la gara è stata poi annullata per decisione di Rognoni che avrebbe dovuto stabilire quali fossero le regole. Della serie comunque la Regione Lombardia ha sborsato la parte più consistente per il progetto ed è Regione a decidere. Vedremo come finirà.