CosaPubblica ha preso parte ai tre giorni organizzati a Santa Fiora, Grosseto, in ricordo di Paolo Borsellino e di tutte le vittime della mafia. Il nostro movimento, nato per contrastare la corruzione con proposte che coinvolgano concretamente i cittadini, da sempre sostiene che la mafia attecchisce laddove il terreno è reso fertile da pubblici ufficiali, dagli amministratori pubblici e dai politici corrotti. Ed è su questo che si è fondato l’intervento della nostra rappresentante, Francesca Scoleri.
“I cittadini si ritrovano in associazioni come quelle qui presenti e in incontri pubblici come quello qui organizzato, perché costretti dall’assenza dello Stato. Dobbiamo farci l’antimafia da soli, dobbiamo farci l’anticorruzione da soli, perché chi governa il Paese è sempre più impegnato a costruire forme di impunità per chi ha mal gestito la Cosa Pubblica, cioè per dei ladri, oltre che per i collusi con la mafia che hanno dato vita alla funesta trattativa che regge anche gli equilibri politici attuali” – ha affermato Francesca Scoleri, intervenuta al fianco di Alfonso Cicero e Federica Angeli, entrambi sotto scorta per aver denunciato i mafiosi e il malaffare che gli stessi portavano da tempo avanti.
“Ho qui al mio fianco due persone divenute prigioniere per il solo fatto di aver denunciato dei criminali mentre fior fior di delinquenti, attraverso la legislatura, la nostra legislatura, decidono della nostra vita, della nostra scuola, di tutto quello che riguarda il nostro Paese. Si sono inventati che i dati che riferiscono della povertà crescente, sono il frutto della crisi, ma ci sono altri dati che invece smentiscono questa versione. Ci sono i miliardi rubati dalla corruzione, dall’evasione fiscale, che certo non riguarda i piccoli contribuenti, dagli sprechi della mala politica che non si cura di salvaguardare persone e ambiente, ma solo di gonfiare i propri patrimoni. Ci sono gli stipendi d’oro dei manager pubblici e dei governanti che certo non sono proporzionati al risultati prodotti, e questo non lo dico io ma statistiche europee che vedono l’Italia il Paese che ha i compensi pubblici più alti. Ci sono soprattutto appalti e opere pubbliche gonfiate dalle mazzette. I nostri lavori, spesso inventati al solo scopo di sottrarre denaro pubblico, costano fino a 4 volte in più rispetto agli altri Paesi europei” – ha poi concluso Scoleri.