Un ennesimo inganno lessicale che mina la democrazia e la capacità critica degli italiani. Si è appena consumato in questi giorni di “sdegno” più o meno sentito realmente verso quel sistema di corruzione mafiosa e politica che l’inchiesta Mafia Capitale ha scoperchiato. Ne ha approfittato Giorgio Napolitano che nella sede “super partes” dell’Accademia dei Lincei ha affermato: «La critica della politica e dei partiti, preziosa e feconda nel suo rigore, purché non priva di obiettività, senso della misura e capacità di distinguere è degenerata in anti-politica, cioè in patologia eversiva». Affermazioni secondo noi fuori luogo se riferite a presunte infiltrazioni criminali nella politica, presunte solo perché ormai è la politica corrotta che di per sé è criminale, ma fuori luogo anche se riferite a chi critica la politica corrotta: quindi organi di stampa, opinion makers e alcuni esponenti politici ‘non allineati’ come Beppe Grillo e Matteo Salvini. Entrambi definiti senza speranze e pericolosi quanto quelli che invece sono “banditori di smisurate speranze” (come Renzi?).
Ebbene inviteremmo il presidente della Repubblica e chi crede alle sue parole come oro colato che non è colpa di chi critica la politica dei ladri, dei mafiosi, dei corrotti se questa è diventata malata. Non esiste l’anti politica se non come inganno lessicale. Il problema è che non esiste ancora la ribellione a quella politica ladra, mafiosa, corrotta. Quindi, caro presidente, tanto di cappello a chi cerca di svegliare in una qualche maniera gli italiani aprendogli gli occhi sui meccanismi della politica che non è ormai quasi più ricerca e costruzione del bene comune, ma solo del bene della propria tasca – sia che si chiami Grillo, Salvini o Scarpinato e Cantone . Nessuno di loro fa anti politica, ma cerca solo di stimolare gli italiani a ritornare alla politica vera, ovvero all’amore e al rispetto per la polis, per il bene comune e di tutti. Se questa “sveglia” intellettuale porterà poi ad una rivoluzione pacifica, con la quale si otterrà che tutti i ladri al potere vadano via per ripristinare nell’agorà l’onestà, allora ben venga anche la rivoluzione!
Purtroppo ne siamo ancora lontani, purtroppo. Forse a causa degli inganni lessicali e continui che ci propinano…
Laura Marinaro