Le piogge di novembre, e l’incuria verso il territorio, hanno recato danni per miliardi di euro ai cittadini del nord Italia. Urge ricostruire. Soprattutto, è necessario risolvere il dissesto idrogeologico. Dalle Regioni, un urlo di disperazione e tanta indignazione: i soldi ci sono ma non possono essere spesi. E’ il paradosso del Patto di Stabilità, che sacrifica gli investimenti (anche quelli sacrosanti) sull’altare della disciplina fiscale.
La situazione rischia di degenerare giorno per giorno, dunque il Governo sarebbe pronto all’extrema ratio: permettere alle amministrazioni locali di violare il Patto. Ad annunciare questa svolta è stato Graziano Delrio, vicepresidente del Consiglio.
“Il Patto di Stabilità non sarà un problema per chi ha subito eventi catastrofici come il terremoto o eventi drammatici come le alluvioni” ha dichiarato il braccio destro di Renzi alla prefettura di Genova.
Non sono i pochi, però, a storcere il naso di fronte a queste parole. Paolo Odone, presidente della Camera di Commercio, ha espresso il suo scetticismo di fronte a una platea composta da imprenditori genovesi: “Promesse, impegni, tante belle parole. Ma la gente chiede certezze, fatti, iniziative concrete, operative. In giro c’è tanta sfiducia”.
Il discorso ruota attorno all’incapacità dello Stato di fornire risposte. Ogni anno si ripetono le tragedie e ogni anno l’Italia si fa cogliere impreparata.
“C’è grande diffidenza, la gente è scottata dalle precedenti alluvioni per le quali ha avuto poco e niente. Molti dichiarano danni per 40 mila euro pur avendone subito per cifre più importanti. Sperano nel classico ‘pochi maledetti e subito” per ripartire. Non possono essere beffati ancora una volta” ha aggiunto Odone.
Il simbolo dell’indifferenza dello Stato è la vicenda di Olbia. Un anno fa, la Sardegna era stata messa in ginocchio dalle piogge autunnali. Diciannove le vittime. Anche in quell’occasione, il Governo aveva promesso una deroga al Patto di Stabilità. Una promessa del tutto simile a quella che fa oggi Delrio. Promessa però ampiamente disattesa. Una beffa, considerato che l’allora presidente del Consiglio Letta aveva anche dichiarato la massima velocità nello sblocco dei fondi.
“Avevamo cinquanta milioni nelle casse, avremmo potuti spenderli subito. Il Governo, dopo aver promesso una deroga, ci costrinse a spenderne a malapena cinque”. E’ questo il ricordo del sindaco di Olbia Gianni Giovannelli.
Una nota dolente riguarda i trasferimenti speciali alle Regioni che hanno subito danni per il maltempo. Qui qualcosa si è mosso, ma è sempre troppo poco: 20 milioni di euro, a fronte di 650 milioni che erano stati richiesti.
Di fare di testa propria, manco a parlarne: per chi viola il Patto di Stabilità il rischio è quello di incorrere in pesanti sanzioni. Le “punizioni”, manco a dirlo, riguardano proprio il trasferimento di denaro dall’amministrazione centrale a quella locale. Nello specifico, le Regioni rischiano la riduzione del Fondo di solidarietà in misura pari alla spesa effettuata in modo indebito, ma anche il blocco delle assunzioni del personale e il taglio del 30% sui gettoni di presenza e le indennità di funzione.
Il tutto mentre la mancanza di liquidità si fa sentire con gravità sempre maggiore. Il sindaco Giovannelli ha infatti rivelato: “E’ diventato difficile anche gestire i momenti in cui arriva l’allerta. I tecnici della Provincia, ad esempio, non ci possono dare supporto: non hanno neanche la benzina per i mezzi”.
Giuseppe Briganti