“Esistono punti di collegamento tra i vertici di Cosa nostra e centri occulti di potere che hanno altri interessi”.
Questa rivelazione, pronunciata da Giovanni Falcone nel 1992, restituisce la cifra del legame tra corruzione e mafia. Un legame che compromette il rapporto tra cittadini e istituzioni, che soffoca le speranze di crescita sia morale che economica del Paese.
Il fatto che questa frase risulti attualissima ancora oggi significa solo una cosa: occorre intervenire e occorre farlo subito.
Questa è la convinzione che sta alla base del convegno “Mafia e corruzione: come combatterle nelle istituzioni e da cittadini”, che si terrà il 29 ottobre (ore 21) al Circolo della Stampa (Corso Venezia 48, Milano).
Interverranno:
Sonia Alfano, figlia del giudice Giuseppe Alfano (ucciso dalla mafia nel 1993), deputata a Parlamento europeo, relatrice della Legge Anti-mafia e presidente dell’Associazione Vittime della Mafia.
Piero Di Caterina, l’imprenditore che ha fatto emergere il Sistema Sesto, presidente di Cosapubblica.
Gianantonio Girelli, presidente della Commissione Antimafia alla Regione Lombardia.
Pino Cassata, Movimento Agende Rosse Circolo Peppino Impastato di Milano.
A fare gli onori di casa sarà Daniela Stigliano, presidente del Circolo della Stampa.
Modererà il dibattito Aurelio Bissoni, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
Molti i temi che verranno trattati nel convegno.
Sonia Alfano parlerà delle linee di intervento sul fronte della lotta alla mafia che stanno emergendo a livello comunitario e al livello nazionale. Il punto della situazione sul lavoro dei legislatori.
L’intervento di Piero Di Caterina si incentrerà sull’arma più potente che lo Stato ha a disposizione per sconfiggere la corruzione e quindi anche la mafia: i cittadini. Parlerà in particolare dell’Osint, acronimo di Open Source Intelligence, attività che consiste nella raccolta di informazioni a partire da fonti di pubblico accesso, anche quelle fornite dagli stessi cittadini. Un punto di partenza dal quale è possibile creare una cittadinanza attenta e informata, in grado di fungere da “watchdog”.
Gianantonio Girelli informerà delle operazioni realizzate dalla Regione per contrastare i fenomeni corruttivi che interessano le grandi opere. La mafia si infila attraverso il veicolo della corruzione e punta a vincere appalti e ad acquisire grandi somme di denaro, a detrimento del naturale svolgimento delle attività economiche.
Pino Cassata, infine, parlerà dell’episodio che rappresenta il culmine del rapporto tra mafia e potere: la trattativa Stato-Mafia. In particolare, fornirà dettagli sul papello di Totò Riina, ossia il documento che contiene le richieste che CosaNostra avanzò alla politica.