BRUXELLES – La corruzione negli appalti pubblici ha provocato nel 2010 costi compresi fra 1,4 e 2,2 miliardi di euro in otto Paesi membri, fra cui l’Italia. E’ quanto emerge da uno studio presentato oggi all’Europarlamento e realizzato dalla società PricewaterhouseCoopers (Pwc) su richiesta della Commissione Ue. ”Dobbiamo intensificare gli sforzi per prevenire e combattere la corruzione, un fenomeno che danneggia tutta la società”, ha commentato il commissario europeo per la Fiscalità, Algirdas Semeta.
Il rapporto esamina gli appalti pubblici pubblicati sulla Gazzetta ufficiale in cinque settori specifici: dalle infrastrutture stradali e ferroviarie alla ricerca e lo sviluppo, passando per la formazione, l’edilizia e l’acqua. Il settore che presenta i maggiori costi dovuti alla corruzione è quello dellecostruzioni, dove si stima possano arrivare sino a 1,1 miliardi di euro, seguito dalle infrastrutture dei trasporti con 755 milioni di euro. ”Si tratta di risorse che avrebbero potuto essere investite per l’istruzione, per la salute e per altre politiche sociali: l’Ue e gli Stati membri devono unire le forze per lottare contro un fenomeno che colpisce tutti i cittadini”, ha affermato l’eurodeputata romena Monica Macovei (Ppe), organizzatrice della presentazione dello studio al Parlamento Ue.